Sottomarini, maxi siluri e tsunami radioattivi: la sfida atomica tra Russia e Usa entra nel vivo

Scritto il 02/08/2025
da Federico Giuliani

Il rischio di un conflitto nucleare tra grandi potenze è in crescita. A preoccupare maggiormente sono le tensioni tra Stati Uniti e Russia mentre la competizione strategica si sposta sempre più negli abissi oceanici

Il rischio che possa scoppiare un conflitto nucleare tra grandi potenze è sempre più alto. L'ultimo paper dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) sul tema ha infatti evidenziato l'emergere di una nuova e pericolosa corsa agli armamenti nucleari, per altro in un momento in cui i regimi di controllo di questi stessi armamenti sono gravemente indeboliti. Le crescenti tensioni internazionali non aiutano certo a limitare i danni, ma anzi li amplificano in un continuo gioco al rialzo. Stati Uniti e Russia sono gli attori da tenere più sotto controllo, come dimostrano gli ultimi avvertimenti verbali scambiati tra Donald Trump e Dmitri Medvedev. Attenzione però perché per monitorare la grande partita atomica, a differenza del passato, si sta svolgendo sotto gli oceani.

Cresce il rischio di una guerra nucleare

I numeri sono chiari: ci sono 12.241 testate nucleari nel mondo. Circa 10mila di queste si trovano nei bunker (non immediatamente operative): 5.177 degli Stati Uniti e 5.459 della Russia. Quelle pronte all'uso, ha spiegato il Sipri, sono 3.912. Queste testate sono collocate su aerei e missili: 2.100 sono in perenne stato d'allerta (1.700 di Washington). Come se non bastasse quasi tutti i nove Stati dotati di armi nucleari hanno proseguito intensivi programmi di modernizzazione nucleare nel 2024, aggiornando le armi esistenti e aggiungendone di nuove.

Dalla fine della Guerra Fredda in poi, il graduale smantellamento delle testate dismesse da parte di Russia e Stati Uniti aveva generalmente superato il dispiegamento di nuove testate, con conseguente diminuzione complessiva su base annua dell'inventario globale di armi nucleari. Ebbene, è probabile che questa tendenza possa invertirsi nei prossimi anni, con il rallentamento del ritmo di smantellamento e l'accelerazione del dispiegamento di nuove armi nucleari.

"L'era della riduzione del numero di armi nucleari nel mondo, che durava dalla fine della guerra fredda, sta volgendo al termine", ha affermato Hans M. Kristensen, Associate Senior Fellow del Programma sulle armi di distruzione di massa del Sipri e Direttore del Nuclear Information Project presso la Federation of American Scientists (FAS). "Al contrario, assistiamo a una chiara tendenza all'aumento degli arsenali nucleari, a una retorica nucleare più incisiva e all'abbandono degli accordi sul controllo degli armamenti", ha aggiunto l'esperto.

Testa a testa tra Usa e Russia

Una variabile da tenere d'occhio è senza ombra di dubbio l'intelligenza artificiale. Il ricorso a questo jolly, infatti, renderà sempre meno decisivo il fattore umano nella scelta di usare o meno l'atomica contro un rischio emergente. Cosa significa? Semplice: non saranno più generali e alti funzionari militari a scegliere, caso per caso, se sia opportuno o meno rispondere al nemico usando l'extrema ratio del nucleare; lo farà semmai l'algoritmo dell'Ia.

Uno scenario ancora più rivoluzionario, come ha sottolineato Il Corriere della Sera, sarà quello sottomarino. Negli abissi degli oceani, infatti, Russia e Usa sono in corsa per ottenere l'arma risolutiva. Nel 2022 Mosca ha varato il Belgorod, un sommergibile mosso da due propulsori atomici, silenzioso, difficile da localizzare e lungo 178 metri. Il mezzo contiene sei maxi siluri a propulsione nucleare.

Sono i Poseidon, armi sottomarine in grado di viaggiare a 140 chilometri all'ora anche a mille metri di profondità. Possono trasportare testate atomiche 150 volte più potenti della bomba di Hiroshima, arrivare nei pressi delle coste di un Paese rivale, esplodere e scatenare uno tsunami radioattivo. La risposta degli Stati Uniti si concentra sullo Xluuv, un gioiellino dotato di una decina di tubi attraverso i quali lanciare missili da crociera e anti-nave, mine e dispositivi per l'intelligence. Il suo compito? Contrastare i Poseidon nel caso in cui mai dovesse essere utilizzati. Il braccio di ferro nucleare è insomma entrato in una nuova era.