L’FBI e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti hanno annunciato di aver sventato un presunto complotto terroristico che prevedeva attentati dinamitardi contro diversi obiettivi in California, tra cui veicoli e agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE). Il piano avrebbe dovuto colpire aree di Los Angeles e della contea di Orange. L’operazione ha portato all’arresto di quattro persone, secondo quanto dichiarato dalla procuratrice generale Pam Bondi.
Le autorità federali hanno riferito che il gruppo stava pianificando l’uso di ordigni esplosivi improvvisati e che l’azione è stata fermata prima che potesse trasformarsi in un attacco concreto. Il complotto, secondo gli inquirenti, sarebbe stato programmato in concomitanza con il periodo di fine anno, quando l’afflusso di persone nelle aree urbane è particolarmente elevato.
I quattro arrestati sono stati fermati durante un’operazione condotta dall’FBI nell’ambito di un’indagine su attività estremiste interne. Secondo i documenti giudiziari, gli indagati stavano cercando di testare materiali esplosivi nel deserto della California orientale, in un’area isolata, prima di procedere con eventuali attacchi nelle zone urbane. Quattro presunti membri del Turtle Island Liberation Front, una branca di un gruppo antigovernativo filo-palestinese, sono stati arrestati con l'accusa di aver pianificato un attentato coordinato in almeno cinque località. Si tratta di Audrey Illeene Carroll, 30 anni; Zachary Aaron Page, 32 anni; Dante Gaffield, 24 anni; e Tina Lai, 41 anni. Un aereo di sorveglianza ha ripreso i loro movimenti e la squadra SWAT dell'FBI di Los Angeles, insieme all'FBI, è intervenuta e ha arrestato il quartetto senza incidenti.
Le accuse, al momento, includono cospirazione e possesso di dispositivi esplosivi non registrati. Le autorità non hanno reso noti tutti i dettagli sugli obiettivi potenziali, limitandosi a confermare che tra i bersagli figuravano strutture e mezzi legati alle forze federali per l’immigrazione. Gli investigatori hanno ricostruito una rete di contatti e comunicazioni che indicano una pianificazione strutturata, con ruoli definiti e documenti interni che descrivevano le fasi dell’operazione. Le autorità hanno sottolineato che l’intervento tempestivo ha impedito una possibile escalation di violenza, evitando rischi per la popolazione civile e per le forze dell’ordine.
In una conferenza stampa, il Dipartimento di Giustizia ha ribadito che la prevenzione del terrorismo interno resta una priorità assoluta per la sicurezza nazionale, soprattutto in periodi caratterizzati da grandi eventi pubblici.

