E Ruini sconfessa l'intervista sul "carisma" di Berlusconi jr

Scritto il 03/08/2025
da Francesca Galici

Il presidente emerito della Cei: "Titolo forzato della Stampa, hanno indurito il mio pensiero"

Il cardinale Camillo Ruini, figura di spicco in Vaticano e presidente emerito della Cei, ha concesso un'ampia intervista al quotidiano La Stampa, ripercorrendo la sua lunga carriera in Vaticano e commentando temi di grande attualità, dai conflitti globali al Giubileo mondiale dei Giovani, passando per le sfide della Chiesa sotto l'attuale Pontefice. Riconosciuto universalmente come un osservatore attento, il Cardinale ha anche espresso il suo punto di vista sulla politica italiana, un mondo che ha vissuto in modo indiretto ma significativo anche grazie al suo stretto rapporto con Silvio Berlusconi.

A quanto pare, però, il cardinale ad alcune persone a lui vicine ha voluto precisare di non essere d'accordo con il titolo scelto dal quotidiano ("Berlusconi jr? Non ha il talento del padre") per l'intervista, ritenendo che avesse reso più duri i toni delle sue dichiarazioni. Per questo motivo verga una nota tranchant: "In merito alla mia intervista pubblicata questa mattina, voglio precisare che, come spesso capita, il titolo del giornale indurisce il contenuto dell'intervista". Tra le varie riflessioni e argomentazioni, nell'intervista il cardinale Ruini ha parlato anche del legame di amicizia che lo ha unito a Silvio Berlusconi, un rapporto che andava oltre i rispettivi ruoli istituzionali. Ha voluto rendere omaggio al carisma innato del Cavaliere, che gli viene riconosciuto anche dal mondo politico bipartisan, un talento che, a suo dire, non è generalmente ereditario.

Per quanto riguarda il prossimo futuro, Ruini non vede una prossima discesa in campo del figlio di fondatore di Forza Italia, Pier Silvio Berlusconi. Al momento, il Paese è guidato da Giorgia Meloni, la prima leader di centrodestra dopo Berlusconi a ricoprire la carica di presidente del Consiglio, alla quale il cardinale ha riconosciuto la capacità di scegliere collaboratori validi e di ridare stabilità all'Italia guidando un partito che può contare su un ampio consenso, quello che Forza Italia ha avuto nel suo periodo di massima crescita. Il cardinale ha fatto anche i suoi complimenti a uno dei più stretti collaboratori del premier nel corso dell'intervista, Alfredo Mantovano, sottosegretario a Palazzo Chigi, definito dall'esponente della Chiesa un giurista cattolico di spessore. Il cardinale ha inoltre espresso apprezzamento per il richiamo alle radici cristiane nell'azione di governo, considerandolo un valore per il Paese e per il cattolicesimo politico. Secondo Ruini, dopo l'esperienza della Democrazia Cristiana, l'azione politica dei cattolici può trovare espressione in qualsiasi partito per testimoniare la propria identità.